ARRAMPICARE IN SICUREZZA

Norme alpinismo





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L’autunno concede ancora giornate miti e soleggiate. Niente di meglio per chi vuole cimentarsi in arrampicate in montagna.

Questa disciplina richiede di poter disporre di strumenti di provata sicurezza.
UNI, in questo senso, ha pubblicato diverse norme, tra cui ben cinque nel 2007, riguardanti imbracature, fettucce, anelli, dissipatori d’energia e chiodi.

A questi ultimi prodotti (i chiodi) è dedicata la norma di più recente pubblicazione, la UNI EN 569:2007.
In essa vengono specificati requisiti di sicurezza e metodi di prova dei chiodi, ancoraggi che consentono agli alpinisti di fissare la corda durante le discese e le arrampicate e di proteggersi in caso di caduta o di sosta.

Una volta definito il prodotto, le sue parti costituenti e descritte le caratteristiche che devono avere le due categorie principali d’uso (vi sono infatti i chiodi di sicurezza, che devono avere un’elevata resistenza alla rottura e una lunghezza di almeno 90 mm, e i chiodi di progressione, che si differenziano dai primi per avere caratteristiche di resistenza inferiori) la norma illustra i requisiti di sicurezza da prevedere nella progettazione del prodotto.
Tra questi vi è il carico di rottura, calcolato in chilonewton (kN, equivalente a 102 chilogrammi): per i chiodi di sicurezza è previsto un carico di rottura pari a 25 kN nel caso sia applicata una forza di prova in direzione normale; il valore, nel caso di trazione inversa è fissato a 10 kN e, nel caso di trazione trasversale, a 15 kN. Tali valori sono dimezzati nel caso dei chiodi di progressione.

Altre attrezzature di particolare importanza sono le imbracature, cui è dedicata la UNI EN 12277:2007, che specifica requisiti e metodi di prova. Essa si applica alle imbracature complete, di piccola taglia, cosciali e pettorali. Nel descrivere i requisiti di sicurezza la norma appena citata si sofferma sulle dimensioni delle fettucce, sulla stabilità del tessuto e sugli accorgimenti specifici del filo utilizzato per la cucitura. Inoltre vengono delineati i criteri di resistenza, prevedendo, tra l’altro, che nessuna delle parti portanti si debba rompere completamente durante le prove.

Sempre sui requisiti di sicurezza e sui metodi di prova è incentrata la UNI EN 564:2007.
In questo caso si parla di cordini, attrezzi usati per la costruzione di soste, allungamento di punti di ancoraggio e per manovre di sicurezza.

La norma, oltre a stabilire la resistenza alla trazione e la massa per unità di lunghezza, descrive i valori relativi al diametro del cordino, compreso tra 4 e 8 mm, la cui misura reale viene calcolata applicando per circa un minuto un peso di quattro chilogrammi, assicurando così che la sezione trasversale non sia soggetta ad alcuna deformazione durante la prova.

In tema di anelli e fettucce, su cui si focalizzano rispettivamente le norme UNI EN 566:2007 e UNI EN 565:2007, l’attenzione è rivolta, in particolare, ai requisiti di sicurezza che devono essere osservati su tessuti e cuciture.

È dedicata ai dissipatori di energia - i freni che assorbono l’energia di caduta tramite lo scorrimento di una porzione di corda - la norma UNI EN 958:2007. Per questo tipo di attrezzatura viene misurata la forza statica (che dovrà essere maggiore di 1,2 kN), la massima forza d’impatto, che non dovrà superare il valore di 6 kN e la lunghezza massima di frenata, che non dovrà superare i 120 centimetri.

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(fonte:UNI)

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